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Capitolo 5: La gentilezza di un Goblin (2)
[Traduzione: Gatthos]
Cominciò a piovere. All’inizio, le gocce erano leggere e passeggere, ma presto si intensificarono, inondando i piccoli ruscelli che scorrevano lungo le montagne e riempiendo rapidamente tutte le cavità della zona.
‘Sembra che durerà un bel po’.’
Sae-Jin sospirò infine, osservando la pioggia per un lungo momento. Era preoccupato. Cosa avrebbe potuto dire alla donna che riposava dietro di lui? Quali scuse avrebbero suonato abbastanza plausibili da impedirle di ucciderlo? Per una cavaliera di rango così alto come lei, che puntava a diventare di Livello Altissimo, sarebbe bastato un solo pugno per cancellare ogni traccia dell’esistenza di un Goblin di Basso Livello.
“…gemito…”
Ma non poteva continuare a preoccuparsi e angosciarsi per troppo tempo. Anche se non era passata nemmeno un’ora dal trattamento, Kim Yu-Rin emise un debole gemito, come se stesse per riprendere conoscenza da un momento all’altro.
Il povero Goblin quasi saltò fuori dalla sua pelle per lo spavento causato da quel gemito improvviso e si affrettò a correre verso la donna.
“Sta bene…?”
Ma un pensiero improvviso lo fermò prima che potesse completare la frase.
‘Un Goblin non dovrebbe parlare la lingua umana.’
Riflettendoci un attimo, si rese conto che non poteva proprio farci nulla. Dopotutto, un “Goblin normale” non avrebbe mai salvato un umano. I Goblin, che per natura erano sempre affamati, non si facevano problemi a riempirsi lo stomaco con qualunque cosa trovassero.
“…..Hmm…?”
Muovendosi nel sonno, lottando contro dolori e fastidi, Kim Yu-Rin alla fine aprì gli occhi. Attraverso le pesanti palpebre ancora addormentate, poteva vedere un soffitto di pietra. Osservando silenziosamente il soffitto sconosciuto per un breve momento, si tirò improvvisamente a sedere come un fulmine.
“…Euk!!”
Purtroppo per lei, quel movimento improvviso fece urlare il corpo, ancora in fase di guarigione, dal dolore. Con il volto contratto dall’agonia, si accarezzò l’addome che, fino a 30 minuti prima, era stato ridotto a brandelli.
Ma c’era qualcosa di strano.
Era sicuramente vero che gli artigli di una Tigre dai Denti a Sciabola le avevano strappato via una parte dell’addome. Anche il dolore residuo era ancora terribilmente reale. Eppure, al tatto, il suo addome sembrava perfettamente normale, come se non fosse successo nulla.
“Come si sente?”
Dal nulla, sentì una voce maschile.
Yu-Rin emise un sospiro di sollievo e si voltò verso la fonte della voce.
In quel momento critico, aveva usato una pergamena di teletrasporto d’emergenza che aveva portato con sé come precauzione, vedendo che le altre non funzionavano per qualche motivo. Tuttavia, quella pergamena l’aveva teletrasportata nel posto sbagliato, e aveva pensato che sarebbe morta. Ma per fortuna, un passante era…
“Ah, io sono….”
Un Goblin era lì davanti a lei.
Non solo, parlava la lingua umana. In coreano, per di più.
Si preparò ad alzarsi e fare un inchino di gratitudine al suo salvatore, ma in quel momento, sentì come se la sua mente si svuotasse completamente. Il Goblin davanti a lei continuava a blaterare qualcosa, ma lei non riusciva a sentire nulla. No, il suo cervello stava attivamente negando quella scena.
“….Cosa… che diavolo?”
Pensando che stesse ancora soffrendo gli effetti del trauma, chiuse gli occhi profondamente e li riaprì. Ma era tutto come prima. Si strofinò gli occhi e guardò di nuovo.
“Uh…..”
Non importava cosa facesse, la situazione rimaneva la stessa.
“Che diavolo? Sto impazzendo?”
Incapace di trattenersi, sussurrò queste parole con tono smarrito.
“No, sono reale.”
Anche Sae-Jin era un po’ frustrato. Questo perché i Goblin avevano una capacità davvero scarsa di articolare frasi decenti, purtroppo. Persino i tratti più inutili e indesiderati sembravano rispecchiare la realtà in maniera fin troppo accurata.
“Wow, ha davvero parlato. Forse sono già morta?”
Yu-Rin si coprì il viso con entrambe le mani e si sdraiò di nuovo sul letto di pietra.
Ci volle un bel po’ di tempo prima che potesse accettare la sua situazione attuale.
Sae-Jin fece del suo meglio per convincere Yu-Rin mentre affrontava il suo sguardo incredulo. Un solo errore, e sarebbe stato morto in un istante.
La storia che raccontò era semplice ma plausibile. Disse di essere diverso e più intelligente degli altri Goblin fin dalla nascita, e di essere scappato dopo aver visto i metodi ingannevoli usati dai Goblin. In seguito, disse di aver incontrato un Cacciatore e, anche se in modo imperfetto, aveva imparato a parlare la lingua umana e a comportarsi come un umano. Ovviamente, il Cacciatore aveva incontrato una fine tragica poco tempo dopo.
Non era un racconto molto dettagliato o inattaccabile, ma fortunatamente, Kim Yu-Rin non sospettò troppo delle sue parole.
La sua apertura mentale era dovuta in parte al fatto che, Goblin o meno, era comunque il suo salvatore. Inoltre, si sapeva poco su come vivessero i vari Mostri nella loro quotidianità. Dopotutto, se poteva esistere un Mostro capace di assumere una forma umana, allora poteva benissimo esserci un Mostro in grado di parlare una lingua umana.
“…Quindi è così che è andata…. In ogni caso, grazie per avermi salvata.”
Con un atteggiamento più rilassato, Yu-Rin gli accarezzò dolcemente la testa, abbozzando un debole sorriso.
Anche se era un gesto gentile, il corpo di Sae-Jin si irrigidì all’istante. Trovando la cosa divertente, Yu-Rin rise silenziosamente.
“Haha… Sei davvero strano, sai… Euk.”
Le sue condizioni fisiche non le permettevano ancora di ridere tranquillamente, così dovette stringersi l’addome mentre il volto si contorceva per il dolore lancinante. Sae-Jin le porse rapidamente un’altra dose della pozione pre-preparata che alleviava il dolore e favoriva la guarigione.
“Devo berla?”
Vedendo Sae-Jin annuire, Yu-Rin sorrise e prese un grande sorso della pozione.
“…Wah?”
Yu-Rin emise un’esclamazione di sorpresa subito dopo. Come per miracolo, ogni dolore sparì, come se fosse stato soltanto un’illusione.
“Hai delle abilità incredibili, eh?”
Con un sorriso luminoso, riprese ad accarezzare la testa del Goblin davanti a lei. Immaginando che quel piccolo tipo gradisse il suo gesto.
“Grazie. Davvero, davvero grazie. Ce l’ho fatta grazie a te.”
Per i Cavalieri che combattevano costantemente contro i Mostri, i Goblin non erano altro che un cumulo di brutti ricordi che avrebbero preferito dimenticare. Veleni e maledizioni erano due degli elementi più difficili da affrontare per i Cavalieri umani, privi della resistenza necessaria per contrastarli. E ovviamente, l’aspetto ripugnante dei Goblin non faceva altro che peggiorare la loro reputazione.
Ma in quel momento, per Kim Yu-Rin, il fatto che la creatura davanti a lei fosse un Goblin non contava affatto. Quel Goblin, dotato di intelligenza, si era dimostrato inaspettatamente gentile, e lo trovava persino carino.
“…Ah?”
Mentre accarezzava distrattamente la testa del Goblin, il bracciale che portava al braccio iniziò improvvisamente a vibrare.
Sembrava che l’Ordine la stesse chiamando, a giudicare dalla situazione. Probabilmente stavano cercando di contattarla dopo che non era rientrata nei tempi previsti dal termine della missione.
“Già, la mia missione…”
La sua missione… purtroppo, era un fallimento. Oltre a ciò, avrebbe anche potuto subire una morte indescrivibilmente raccapricciante.
Ma grazie alla sua straordinaria fortuna, aveva incontrato quel Goblin ed era riuscita a scampare al suo destino. E ora, quell’incontro le aveva offerto una nuova opportunità.
‘Un’indagine rivelerà le prove lasciate da chi ha manomesso le pergamene di teletrasporto, e i due Cavalieri che mi hanno spinta in una situazione di morte certa prima di fuggire da soli, Yu Jong-Yun e Kim Sa-Rang… No, è logico assumere che tutto il secondo team sia coinvolto.’
Tra poco più di due anni, suo padre, Kim Hyun-Suk, avrebbe dovuto dimettersi dalla carica di Maestro dell’Ordine dei Cavalieri del Corvo, al termine del suo mandato.
E il favorito per prendere il suo posto non era l’attuale Vice Maestro, Oh Jong-Hyuk, ma proprio Kim Yu-Rin. La situazione attuale vedeva due fazioni opposte – una a sostegno di Yu-Rin e l’altra a favore del Vice Maestro – impegnate in lotte oscure per il potere. Ciò che le era accaduto quel giorno poteva essere descritto come il risultato di queste ultime lotte.
Era necessario abbassarsi a un livello così meschino solo perché sentivano che il tempo stava per scadere, con la sua cerimonia di promozione di grado prevista per il mese prossimo? Si domandò con rabbia. Yu-Rin finì per digrignare i denti.
Quei sei miserabili che l’avevano abbandonata proprio davanti alla tana di una Tigre dai Denti a Sciabola di 40 anni, una creatura così temibile che persino una cavaliera di alto livello avrebbe avuto difficoltà ad affrontarla da sola; e i misteriosi responsabili della manomissione delle sue sette pergamene di teletrasporto, della sua armatura potenziata con Mana e persino delle sue armi.
“Grazie. Grazie a te, sembra che ora potrò sradicare tutte le erbacce in una volta sola.”
Doveva però calmare la sua rabbia ribollente per un altro giorno.
Yu-Rin sorrise dolcemente e continuò ad accarezzare la testa del Goblin, prima di parlare lentamente al suo bracciale.
“Cavaliera di Alto Livello, Kim Yu-Rin, in procinto di fare ritorno….”
Yu-Rin si fermò, lanciò uno sguardo veloce al Goblin, poi sorrise di nuovo e cambiò il contenuto del messaggio.
“No, tornerò tra circa tre ore. Sta piovendo troppo forte. A causa della pioggia, una frana ha bloccato l’uscita della caverna dove mi trovo.”
Sae-Jin e Yu-Rin parlarono molto durante quelle tre ore.
Più che una conversazione, però, era chiaro quale ruolo appartenesse a chi.
Dato che per un Goblin era difficile formare frasi complesse, Sae-Jin finì naturalmente per assumere il ruolo di ascoltatore, mentre Yu-Rin quello di narratrice.
“Haaaah, come può essere possibile che in tutti i miei 27 anni di vita non abbia mai avuto una relazione romantica?…. Ah, ma non è un problema solo mio, eh.”
‘…Come fa a essere così vivace? Sembrava così fredda e inavvicinabile durante le interviste in TV.’
Sae-Jin trovava incredibile quanto Yu-Rin fosse disinvolta e loquace, una cosa totalmente inaspettata. Quando la vedeva in televisione, sembrava più calcolatrice e distante, piuttosto che una persona facile con cui parlare.
“Onestamente, adoro i regali semplici e carini, come i pupazzi, sai? Ma i ragazzi vedono solo il lato da Cavaliera di me e finiscono sempre per regalarmi cose inutili come coltelli, spade e armamenti magici. Come posso uscire con degli idioti del genere?! E poi, quando li scarico per i loro errori, vanno in giro a dire che ho standard troppo alti e cercano di farmi sembrare strana…”
Ma Sae-Jin era più che soddisfatto. Chi avrebbe mai potuto ascoltare gli sfoghi privati della Cavaliera più famosa della Corea del Sud in questo modo?
Ascoltò i suoi lamenti per tutte e tre le ore, rispondendo di tanto in tanto al momento giusto e fingendo di non capire quando lei usava parole troppo complicate.
In realtà, era più impegnato a osservare il suo volto. Anche dopo tre ore passate a fissarla, non riusciva a stancarsi della sua bellezza, che superava facilmente qualsiasi elogio fatto su di lei.
Finalmente, come un segnale, la pioggia cessò e il sole illuminò il cielo, proprio allo scadere delle tre ore promesse.
“Quando avrò tempo, tornerò a trovarti. Forse ci vorrà un po’…. ma prometto che ti ripagherò adeguatamente.”
All’avvicinarsi della fine del loro breve incontro, Yu-Rin esitò leggermente, girandosi a guardarlo più volte.
Sembrava insoddisfatta del livello di gratitudine che era riuscita a dimostrare al suo salvatore e provava un senso di colpa per questo.
Ma Sae-Jin non si sentiva allo stesso modo. In realtà, era così grato che l’eccitazione gli stava facendo quasi perdere la testa.
Yu-Rin gli diede come ricompensa una zanna della Tigre dai Denti a Sciabola. Da vera Cavaliera del suo calibro, non aveva solo perso contro il Mostro, ma era anche riuscita a spezzargli una delle zanne.
Se non fosse stato per le conoscenze appena acquisite sui Goblin, Sae-Jin avrebbe considerato quella zanna nient’altro che un costoso oggetto da vendere. Ma ora, la situazione era diversa. La zanna era sia una Pietra di Mana che un ingrediente per la preparazione di medicine. Aggiungendo con cura altri ingredienti, avrebbe potuto ottenere almeno dieci bottiglie di pozioni con effetti e proprietà differenti.
Ripensando rapidamente ai potenziali utilizzi, si rese conto che poteva creare una pozione per aumentare drasticamente la sua costituzione e mostrarsi incredibilmente potente durante una caccia, oppure una pozione simile a quella che aveva dato a Kim Yu-Rin e venderla al pubblico – le possibilità erano davvero infinite.
Inoltre, non avrebbe dovuto preoccuparsi troppo di attirare l’attenzione vendendo pozioni. Normalmente, era possibile vendere pozioni pronte all’uso privatamente, purché fossero approvate per il consumo e purchè ci sia la certificazione che siano prive di effetti collaterali, mantenendo una relativa anonimità.
‘In altre parole, posso guadagnare almeno 440.000 dollari.’
Finché aveva un effetto curativo, persino le medicine di emergenza più basilari, che non erano considerate vere e proprie pozioni, valevano almeno 175 dollari a bottiglia. Inoltre, ricordava di aver visto in un programma televisivo che, in un test effettuato con medicine preparate da un umano, un Elfo Oscuro e un Goblin con gli stessi ingredienti, quelle create dal Goblin risultavano essere le migliori.
‘E io sono un Goblin. Anzi, un grande Goblin.’
Con questo, avrebbe potuto guadagnare abbastanza denaro per acquistare dell’equipaggiamento e persino una bella casa nella provincia di Gangwon.
“Grazie!! Abbi cura di te!!”
Sae-Jin salutò Kim Yu-Rin con occhi pieni di gioia. Proprio in quel momento, un sole splendente scese tra di loro. Era un tempo perfetto per dire addio.
“…Ri, ricorda!! Anche tu prenditi cura di te!! Non andare in posti pericolosi!!”
La voce di Yu-Rin tremava leggermente, intrisa di forti emozioni. Si sentiva un po’ triste vedendo l’espressione luminosa del Goblin – dopotutto, aveva aperto il suo cuore a lui nelle ultime tre ore e, nel processo, si era affezionata a quella creatura.
Ma non poteva rimandare oltre.
Yu-Rin indurì il volto e si girò, comandando ai suoi piedi pesanti di muoversi.
“Sì!! Anche tu!!”
Sentendo quella voce così ordinaria, era sicura che il breve tempo condiviso con quella creatura intelligente e gentile, sarebbe rimasto impresso nella sua memoria per il resto della sua vita.